Ancora un po'

E' arrivata un' altra notte.
A dire il vero qui, il sole non c'è mai. Anche quando è giorno la

fuliggine e la polvere oscurano il cielo. A volte dubito perfino che, il cielo ci sia ancora. Ad essere sincera lo ricordo poco. Vaghi ricordi di un cielo azzurro con le nuvole, gli uccellini che cantavano, gli alberi... non esiste più nulla adesso. Quando ancora uscivo, intorno a me c 'erano solo macerie. Solo morte. Era come se la vita fosse scappata via, da quella che una volta era città, alberi, gatti, uccelli che volano.
Ogni tanto quando arriva la sera, e alla luce della candela la mamma mi mette il pigiama rosa che mi piace tanto, le chiedo perchè anche noi non scappiamo via da qui. Perchè non andiamo in un posto dove per uscire non devi scavalcare i morti, dove le notti non sai se finiranno mai. Lei piange, mi dice che siamo prigionieri, che non possiamo scappare. Mi dice che non possiamo uscire di casa, altrimenti ci uccidono.
Mentre lo dice anche stasera , ancora una volta, la casa trema ed io mi stringo forte a lei; un fischio e poi un boato.
Mi sembra di smettere di respirare.
E' caduta un' altra bomba. Vicina. Troppo. La mamma ha smesso di piangere. Ci separiamo da un lungo abbraccio e ci sorridiamo. Siamo vive. Ancora. Ancora un po'.

Ogni giorno in Syria nella vita di ogni bambino e di ogni adulto accade tutto questo e molto altro, che nessuno di noi mai, al caldo delle proprie case, al sicuro, può solamente provare ad immaginare.
Ci sono esseri umani, civili, bambini, che ogni giorno vivono fra la morte. Ci sono persone, solo più sfortunate di noi per le quali le giornate sono tutte uguali e tutte ugualmente scandite dal rumore degli spari dell'artiglieria o dal boato delle bombe.
Ci sono persone sotto le macerie.
Non sono diverse da noi. Non hanno fatto niente. Le loro città, erano come le nostre, i loro figli sono come i nostri. Anche loro hanno il loro pigiama preferito, il loro orsetto con cui andare a dormire.
Ma i nostri figli sono al sicuro. Non conoscono la guerra, non hanno paura della morte.

Non capisco perchè, ancora oggi, nel 2018, ci siano ancora bambini con il pigiama rosa che si risvegliano sotto le macerie.
Non capisco perchè il resto del mondo rimanga in silenzio di fronte ad una tale assurda ingiustizia. Com'è possibile che nessuno fermi questo orrore.
Noi, popoli "civili" siamo solo tanti ipocriti che si indignano se un cane viene ucciso, ma che si voltano dall'altra parte se un intero popolo viene sterminato.
Dal caldo delle nostre case ci commuoviamo e subito dopo ce ne dimentichiamo, tornando alle nostre futilità.
Chi ci governa e dovrebbe gestire gli equilibri mondiali, è responsabile di ogni vita, di ogni sofferenza e di ogni lacrima. E chi può  fare qualcosa e per il proprio interesse non fa nulla, è corresponsabile di tutto questo.
Basta alla guerra!
Basta morte, basta atrocità e dolore.
Armiamoci di amore, carità e misericordia. Armiamoci della buona volontà di gridare BASTA .

Commenti

Post più popolari