C 'è sempre un buon motivo per sorridere.

Sorrisi: c'è sempre bisogno di sorridere.
Troppo vuoto nelle persone, è come se troppo spesso dietro a sorrisi, moine, atteggiamenti amichevoli, si nascondesse invece, un totale vuoto. Vedo le persone molto sole, anche quando sono circondate da altra gente; persone a cui dall'esterno non manca nulla, ma che hanno il vuoto dentro. Avere il vuoto, vuol dire non provare più' niente, non riuscire piu' a guardare «l'altro» ed a riconoscere in lui il nostro prossimo. E non accorgersi della sofferenza altrui, e non rendersi conto che le proprie azioni hanno un peso, e si ripercuotono sugli altri. Non riuscire piu' ad utilizzare la santa arma della misericordia. Siamo esseri umani rancorosi, pronti sempre a guardare dove gli altri hanno sbagliato, senza mai mettersi in discussione. Convinti davvero che esista una verità assoluta, mentre invece, ogni essere umano ha dentro di se' un intero mondo, complesso, difficile, pieno di contraddizioni; fatto dal bagaglio di vita che ognuno ha alle proprie spalle. Uno stesso comportamento, ha mille chiavi di lettura, perchè siamo tutti diversi e una verità assoluta non esiste. Nessuno ha diritto di giudicare .
Nessuno di noi è perfetto.
Nemmeno se indossassi le scarpe di mio fratello e percorressi la sua stessa strada, farei le stesse cose o sarei all'altezza di giudicarne l'operato. Ogni uomo è a sè. Nostro Signore, ci ha fatto tutti diversi. Ma nessuno onnipotente. Non ci sono angeli su questa terra, ed i santi sono ben pochi. Ma ci sono invece tante persone che si impegnano ogni giorno, per fare meglio e per essere portatori di speranza, di misericordia. A volte è un aiuto economico, a volte sono braccia che sostengono, a volte è solo un sorriso. Sottovalutiamo quanto possa essere potente un sorriso nella vita di chi risulta invisibile, di chi non ha nulla. Spesso per queste persone, un 'attenzione distratta, un gesto fatto con il cuore, un sorriso o uno sguardo sono piu' importanti di un piatto in piu' di pasta. C 'è bisogno d'amore. Di quel genere d'amore che non guarda a chi fai, ma trabocca come vino dagli otri. Tutti noi possiamo fare molto, ogni giorno e per chiunque. Non costa nulla, se non vincere tutte le scuse che ci mettiamo come alibi, per non vedere pur guardando, per non sentire pur ascoltando. E per perdonare.
Ci sentiamo eterni ed indistruttibili. Ma è solo una stupida illusione. Per fortuna non lo siamo.
Siamo vulnerabili e nulla dipende dalla nostra volontà. Non possiamo allungare la nostra vita di un solo giorno.
Possiamo però fare tanto altro.
Guardare l'altro, con la stessa compassione con cui vorremmo essere guardati.
Tanto tempo fa, discutevo spesso con una mia cara amica che non amava molto questa parola. Mentre la scrivevo mi ha strappato un sorriso il ricordo di quel tempo. Trovo invece che "compassione" sia proprio una bella parola. Vuol dire appunto, condividere una passione, un dolore. Vivere insieme a qualcuno che ti vuol bene un momento difficile, è un gran dono. Per chi lo riceve, e per chi lo fa. Dimezza il peso che si porta, evita quella sensazione orribile che tutti abbiamo quando siamo in crisi, di essere sbagliati. E soprattutto evita la solitudine.
Il bene fatto, non aiuta soltanto il soggetto che riceve, ma riempie chi lo fa.
Restituisce mille volte tanto in gioi e serenità, stati d 'animo che non possono essere costruiti nè comprati.
Papa Francesco durante il suo ultimo viaggio ha detto che non basta non fare il male, ma bisogna fare il bene.
E farlo in silenzio.
Chiudo questo post con una citazione di una canzone bellissima: " il mondo si rialza col sorriso di un bambino".

Commenti

Post più popolari